Le impronte dentali

Le impronte dentali sono lo strumento con cui l’odontotecnico riproduce totalmente o parzialmente le arcate dentali del paziente, ottenendo un modello in gesso o digitale (computerizzato) che serve per la costruzione di una protesi, per la progettazione dell’apparecchio ortodontico o per trasferire sul modello in gesso il posizionamento degli impianti dentali a cui connettere la protesi fissa una volta ultimata.

Come si prendono le impronte dentali ?img.jpegrs

La presa delle impronte dentali classica prevede l’utilizzo di un cucchiaio porta-impronte di metallo o di silicone/plastica anatomico a forma di arcata o semiarcata a seconda dell’impronta da rilevare.

Il cucchiaio viene riempito di una speciale pasta morbida ed inserito nella bocca del paziente in modo tale che i denti affondino nella pasta e viene tenuto in tale posizione fino a quando la pasta stessa non sarà completamente indurita, si tratta di pochi minuti.

Quando il dentista ritiene che il materiale utilizzato abbia raggiunto la durezza sufficiente, il cucchiaio viene sfilato dalla bocca con estrema cura per evitare che il calco ottenuto subisca alterazioni.

Al termine dell’operazione descritta, l’odontotecnico riceve il calco che è l’esatto negativo della forma di denti e gengive del paziente. Per ottenere il modello (positivo), non serve altro che effettuare la colata del gesso o della resina all’interno delle impronte dentali ed attenderne l’indurimento.

Materiali utilizzati

I produttori di materiali per l’odontoiatria ogni anno presentano materiali sempre più innovativi per rilevare le impronte dentali. Lo scopo di questo articolo paragrafo è quello di presentare quelli più utilizzati e che ritroviamo nello studio del nostro dentista di fiducia.

Alginato per impronte

si tratta di un derivato dell’acido alginico a sua volta estratto da alghe marine e fornisce quella che è la classica pasta rosa per la presa delle impronte.

Le caratteristiche principali dell’alginato: economico, pratico (basta miscelare la polvere venduta in sacchetti con acqua), discretamente preciso, indurisce in meno di un minuto riducendo i fastidi al paziente.

A causa della tendenza dell’alginato a disidratarsi velocemente e quindi a cambiare forma, è necessario procedere con la colata del gesso il più presto possibile.

Prima della colata di gesso, l’odontotecnico rimuove i residui di saliva e sangue immergendo l’impronta in una soluzione di solfato di potassio per qualche minuto e poi la asciuga con un getto d’aria.

Materiali al silicone:

I materiali al silicone per le impronte dentali sono composti da due paste differenti che vengono vendute separatamente e devono essere tenute separate fino al momento del loro utilizzo.

Il dentista prepara il portaimpronte e lo riempie con la pasta ottenuta mischiando le prime due.

Il vantaggio di questo metodo è che il calco ottenuto è molto più preciso rispetto a quello fatto con l’alginato e tende meno alla disidratazione quindi cambia forma meno velocemente.

Tra gli svantaggi c’è il maggior costo ed il fatto che indurisce meno velocemente.

Tecnica della doppia impronta

Quando il paziente richiede lavori protesici con elevate esigenze estetiche, è fondamentale ottenere delle impronte dentali che riproducono perfettamente non solo la forma e la posizione dei denti ma anche dei tessuti molli ed in questi casi viene impiegata la procedura detta “tecnica a doppia impronta” che consiste proprio nel rilevare le impronte due volte.

Il primo passaggio è quello di rilevare la prima impronta utilizzando una pasta morbida sulla quale viene stesa una pellicola trasparente che serve per riservare lo spazio occupato dalla pasta per la seconda impronta; dopo il primo passaggio, il dentista toglie la pellicola trasparente e con una speciale siringa riempie nuovamente il portaimpronte con un materiale (elastomero) molto fluido senza rimuovere il materiale precedente già indurito.

L’utilizzo del secondo materiale durante la seconda presa di impronte garantisce il massimo della precisione.

La tecnica della doppia impronta è spesso utilizzata quando il dentista o l’implantologo ha a che fare con impianti dentali che necessitano della massima precisione possibile.

Disagi: stimolo del vomito e senso di soffocamento

Alcune persone temono il momento in cui il dentista deve prendere loro le impronte dentali poiché, l’ingombro del cucchiaio e dalla pasta provoca la sensazione di soffocamento.

Altre persone, invece, durante la presa delle impronte dentali, specialmente quelle dell’arcata superiore, avvertono lo stimolo del vomito provocato, in alcuni casi, da eccessiva quantità di pasta o dalla semplice autosuggestione, ansia (emetofobia).

I dentisti conoscono bene queste problematiche quindi basterà far presente i propri timori al medico che ci segue per avere qualche semplice consiglio per superare le proprie paure come ad esempio: respirare con il naso e lentamente e non stare con la testa troppo indietro.

Per le persone molto ansiose, il dentista potrebbe consigliare qualche goccia di ansiolitico da assumere qualche minuto prima.

Alternative tecnologiche

Il momento della presa delle impronte dentali non piace a nessuno poiché, come detto nel paragrafo precedente, può provocare disagi come vomito, senso di soffocamento ed ansia.

Se a ciò aggiungiamo che il calco così ottenuto deve essere necessariamente trasformato in un modello in gesso per poi essere scannerizzato se desideriamo avvalerci della nuova tecnologia CAD/CAD dentale per la costruzione di protesi dentarie, è presumibile che a breve questo metodo tradizionale verrà sostituito da altri più innovativi.

Oggi i dentisti possono sostituire il classico metodo di rilevazione delle impronte attraverso l’utilizzo della lampada o manipolo intraorale che trasmette al computer le informazioni lette all’interno del cavo orale del paziente così che il software allegato possa creare quelle che vengono definite le impronte dentali digitali.

Tac Dental Scan

promax_3d_midCon il termine Dentalscan od anche TC Cone Beam (Tomografia Computerizzata), si intende una macchina capace di scansionare le arcate dentali del paziente attraverso l’emissione di una dose molto bassa di raggi X che attraversano il corpo del soggetto esaminato e forniscono immagini tridimensionali di altissima qualità delle ossa mascellari, dei denti (se presenti in bocca) e permettono l’esame approfondito di altri tessuti molli come quelli del parodonto (gengiva e legamento parodontale).

La tomografia Computerizzata Dentalscan Cone Beam 3D rappresenta il massimo oggi raggiungibile nel campo della radiodiagnostica odontoiatrica e sta alla base del grande successo dell’implantologia moderna.

Quando si utilizza ?

L’esame eseguito con l’apparecchiatyra Dentalscan è assai flessibile e risulta quindi utile, se non necessario, per differenti tipologie di impiego tra le quali:

Per la pianificazione terapeutica

La Tomografia Computerizzata Dentalscan è diventata l’esame più utile ai fini diagnostici e preparatori di interventi di chirurgia implantare;

Chirurgia pre-implantare

Nel caso in cui la TC Dentalscan riveli una scarsa quantità o qualità di osso, prima di procedere all’inserimento degli impianti dentali, che non avrebbero adeguato supporto e sarebbero destinati al fallimento, il medico può decidere per un’operazione di microchirurgia pre-implantare ovvero, procedere con il rialzo del seno mascellare (sinus lift) o con innesti di osso autologo o sintetico.

Per l’individuazione di fistole e sinusite mascellare

La tomografia Computerizzata Dentalscan, avendo come caratteristica principale, un’elevata definizione delle immagini, consente lo studio e la diagnosi di patologie quali la sinusite mascellare, la fistole, di processi infiammatori periradicolari (attorno alla radice del dente, come il granuloma e l’ascesso dentale);

Per studiare anomalie della dentizione

Il dentista trova nella Dentalscan un ottimo supporto per lo studio delle anomalie della dentizione come: sovraffollamento dentale, denti inclusi, disodontiasi – la difficoltà di eruzione di alcuni elementi dentari, dovuta a mancanza di spazio o all’ orientamento scorretto del dente, questo fenomeno riguarda maggiormente i denti del giudizio o ottavi -.

Come si effettua l’esame DENTALSCAN Cone Beam 3D ?

L’esame radiografico Dentalscan Cone Beam è un esame assai semplice e veloce ma, soprattutto, indolore.
Il paziente viene fatto accomodare su quella che si può definire a tutti gli effetti una poltrona ed il tecnico radiologo provvede a sistemare la testa del paziente in modo che il mento appoggi su braccio appositamente regolabile e la testa venga mantenuta in posizione da due asticelle, anch’esse regolabili.

La parte superiore della macchina girerà attorno alla testa del soggetto allo scopo di raccogliere le informazioni riguardo al cavo orale in esame che poi verranno organizzate dal software il quale fornirà la rappresentazione tridimensionale delle ossa, dei denti, e del parodonto.

Il raggio generato dal tubo radiogeno ha la forma di un cono, figura geometrica già di per se tridimensionale quindi la terza dimensione viene acquisita immediatamente e non generata virtualmente da un apposito software come accadeva con la T.A.C.

In questo modo, con la tomografia computerizzata Dentalscan Cone Beam 3D, non solo si riescono ad avere immagini più nitide e precise, ma è stato anche possibili ridurre fino ad un massimo del 60% la quantità di raggi generati e, quindi, assorbiti dal corpo del paziente.

La durata complessiva dell’esame è di circa 40 secondi, è possibile stabilire se scansionare una sola arcata oppure entrambe in una sola volta.

Le moderne tecniche odontoiatriche come l’implantologia computer guidata, transmucosa ed a carico immediato non potrebbero essere effettuate senza l’ausilio della tomografia computerizzata Dentalscan in fase diagnostica e di preparazione per il posizionamento degli impianti dentali.

A tale proposito aggiungiamo che l’esame Cone Beam 3D, in previsione di intervento implanto-protesico, viene fatto sistemando nel cavo orale del paziente una mascherina detta “dima radiologica” dalle cui informazioni si ricava la dima chirurgica ovvero una sorta di guida per il dentista per il corretto posizionamento delle viti in titanio come da progettazione eseguita al computer.

Vantaggi della Dentalscan Cone Beam 3D

  • Ridotta quantità di radiazioni (6 volte meno rispetto alla T.A.C. standard);
  • Macchinario aperto (non di poco conto per chi soffre di claustrofobia);
  • Maggiore nitidezza e precisione delle immagini fornite;
  • Possibilità di ricavare dalla scansione per la tomografia computerizzata anche detta ortopantomografia.