Implantologia All-on-4 prezzi

Implantologia All-on-4 prezzi

Implantologia All-on-4 prezziIl termine All-on-4 si riferisce a “tutti i denti” di essere supportati “da quattro” impianti dentali, avvitati ad una protesi finale, che permette di ottenere in 24 ore la completa riabilitazione implantare, sia estetica che masticatoria. Procedura per la riabilitazione totale del paziente edentulo o per i pazienti con i denti persi, denti cariati o denti compromessi a causa di malattie gengivali. Si compone di riabilitazione del mascellare superiore edentulo o parzialmente edentulo, riabilitando la mandibola con una protesi fissa inserendo quattro impianti nella mascella anteriore, dove la densità ossea è più elevata. I quattro impianti supportano una protesi fissa con 12 a 14 denti fissi e si torna immediatamente, solitamente entro 24 ore a sorridere e masticare.

Il produttore di impianti Nobel Biocareè stato tra i primi a identificare l’evoluzione della tecnica All-on-4 come una potenziale alternativa valida ed economica alle tecniche implantari convenzionali, e gli studi finanziati dal dentista portoghese Paulo Maló, sono serviti per determinarne l’ efficacia. Durante questo tempo questa tecnica è stata utilizzata anche da diversi altri medici di tutto il mondo.

L’implantologia dentale All-On-4 a carico immediato non è un’invenzione, ma piuttosto una tecnica di trattamento che si è evoluta nel tempo con le seguenti caratteristiche:

1. quattro impianti dentali per sostenere un ponte fisso completo.
2. l’uso di impianti angolati nella parte posteriore per ovviare alle carenze ossee o strutture anatomiche

3. carico immediato

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Il concetto della riabilitazione totale di una serie completa di denti supportati da solo quattro impianti dentali,  non era uno nuova. Il Professor P-I Branemark, che ha scoperto l’ osteointegrazione, ha pubblicato numerosi articoli nel 1970 con il successo che conseguiva la riabilitazione di una intera arcata dentale, che veniva sostenuta da 4/6 impianti dentali in titanio. Tuttavia è stata l’angolazione degli impianti che ha portato ad oggi il successo dell’ All-on-4, ed è stato testato da numerosi medici simultaneamente negli Stati Uniti, Svezia, Portogallo e Sud America nel 1990. La tecnica si è evoluta quando, nel tentativo di evitare alcune limitazioni anatomiche, situate nella parte posteriore del mascellare superiore ed inferiore, sono riusciti ad evitare queste zone con l’inclinazione degli impianti dentali in titanio. Le limitazioni anatomiche, sono più frequenti nei pazienti con protesi totali, e una volta che gli impianti posteriori sono posizionati in maniera trasversale, rimane spesso dietro abbastanza spazio lasciato dall’inclinatura degli impianti, per almeno altri due impianti nella zona anteriore. Per questa ragione si è optato per usare solo 4 impianti dentali per la riabilitazione totale di una intera arcata dentale.

Implantologia All-on-4 prezzi

Implantologia All-on-4 prezzi Descrizione della procedura

Il concetto di trattamento Implantologia All-on-4 prezzi 7.800 euro è una procedura protesica (in sostituzione a i denti mancanti) che fornisce una completa stabilità, nello stesso giorno si inseriscono nel mascellare superiore o inferiore 4/6 impianti dentali per tornare a possedere la piena funzionalità estetica e masticatoria del paziente. Questa procedura permette a tutta quella serie di pazienti con problematiche di riabilitazione con tecniche tradizionali di tornare a sorridere e masticare, in special modo quando al paziente manca l’osso in verticale, con questa tecnice di inserimento impianti inclinati o trasversali, si riesce spesso ad ovviare al problema naturale ed arrivare ugualmente ad ottenere nell’arco delle 24 ore un successo con il carico immediato. Spesso, la perdita dei denti è accompagnata dalla perdita dell’osso della mascella che pone il problema della ricostruzione della stessa, generalmente con un innesto osseo. Il protocollo implantologico All-On-4 è considerato una soluzione economica evitando la strada lunga e costosa ricostruzione ossea quando si utilizzano impianti convenzionalmente orientati. Perchè il procedimento abbia successo bisogna ottenere una’ attenta analisi e valutazione della struttura ossea dove successivamente, si dovrà intervenire. Il modo più ideale per valutare le condizioni di salute dell’osso, sono una scansione CBCT. Il protocollo All-On-4, per conseguire il pieno successo, bisognerà inserire almeno 4 impianti dentali, che si dovranno collocare nella mascella. Gli impianti dentali posteriori inseriti sono sempre generalmente inclinate di circa 30 a 45 gradi rispetto al piomo dell’asse. L’impianto viene posizionato davanti al seno mascellare nella mascella superiore (mascellare) e davanti del nervo mentale nella mascella inferiore (mandibola). La testa dell’impianto emerge approssimativamente nella seconda posizione premolare. Generalmente questa tecnica di protocolla adotta una protesi dentaria di 12 elementi in composito definitivo, materiale simile alla ceramica ma molto più leggera e resistente, evitando screpolature e crepe, danni che se causati dalla ceramica comporterebbero sicuramente giorni di manutenzione e spese sostenute.

Implantologia all on four prezzi

Implantologia All-on-4 prezzi – Protesi fissa su quattro impianto in titanio All-on-4 concetto di trattamento dove il suo nomeproviene dalla sua natura del metodo, che consiste nell’applicare una protesi dentale fissa su 4 impianti dentali, con almeno dodici denti (la classica Toronto bridge – CON O SENZA FINTA GENGIVA)

Presso le nostre strutture il Listino Prezzi della riabilitazione implantare di una intera arcata dentale, con la tecnica del carico immediato con all on 4/6 costa 7.800 euro, tutto compreso.

Il prezzo viene diviso in 2 fasi, la prima fase, costa 5.900 euro e comprende la bonifica di eventuali elementi dentari compromessi, l’eventuale pulizia dell’osso da cisti ed infezioni, l’inserimento immediato di 4/6 impianti dentali in titanio, + la realizzazione a mano della protesi fissa in resina che servirà per il periodo della guarigione, osteointegrazione degli impianti dentali.

Fase 2 Questa fase costa 1.900 euro e comprende la sostituzione della protesi, dalla fissa provvisoria, alla fissa definitiva, protesi circolare su impianti realizzata a mano dall’odontotecnico, su 12 elementi uniti con una barra di rinforzo in titani, assolutamente impercettibile all’occhio umano, non visibile.

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Presentiamo quest’articolo in tema di All-on-4® per rispondere alle varie domande di pazienti che ci hanno scritto per avere dettagli maggiori su questa tecnica di Implantologia dentale.

L’argomento inerente le domande che abbiamo selezionato, richiama ad una risposta già data sul nostro blog nell’articolo:

All-on-4®: soluzione ideale per tutti i pazienti ? Potete leggerlo cliccandoci sopra.

Se desiderate approfondire ulteriormente l’argomento potete cliccare su:

Vale però la pena riprendere il tema All-On-4® e chiarire ancora e meglio le nostre idee.

Quali sono le indicazioni per consigliare il protocollo di implantologia dentale “All-on-4® ?

Innanzitutto bisogna dire che in Implantologia questa tecnica operativa è indicata per quei pazienti completamente edentuli (senza denti) o con pochi denti in arcata, gravemente compromessi. Secondo questo protocollo chirurgico, ormai da tempo molto diffuso, si posizionano quattro impianti , in particolari posizioni strategiche, che permettono di sostenere con il carico immediato (entro 24 ore) una protesi provvisoria composta da 10-12 corone.

Il disegno sotto dovrebbe rendere perfettamente l’idea di cosa sia un All-On-4® : 4 impianti e la protesi con falsa gengiva avvitata sugli stessi.

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Implantologia All-on-4 prezzi – NOI NON METTIAMO LA TECNICA CON FALSA GENGIVA, MA ALL’INTERNO DEI NOSTRI STUDI OPERA IL NOSTRO ODONTOTECNICO, CHE SI OCCUPERA’ LUI IN PRIMA PERSONA IN MODO ARTIGIANALE, DI REALIZZARVI DAL PRINCIPIO E SU MISURA LA VOSTRA PROTESI PERSONALE, SENZA FINTA O FALSA GENGIVA. ESEMPIO COME NELLA FOTO SOTTO RIPORTATE DI UN NOSTRO RECENTE PAZIENTE. CHIAMA ADESSO AL 388 7527525

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Impianti dentali inconvenienti – fallimento – rigetto

Il tasso di fallimento degli impianti dentali è molto basso, intorno al 2, 3%.

Tra tutti coloro che pensano all’implantologia per sostituire i denti persi, solo 2 persone su 100 potrebbero andare incontro a problemi di cui, la maggior parte, imputabile più alla scarsa igiene dentale che ad altri motivi.

In ogni caso, il dentista potrà sempre rimediare inserendo una nuova vite in titanio.

Le principali cause dell’insuccesso della riabilitazione implantare sono le seguenti:

mancata osteointegrazione (la superficie dell’impianto non viene integrata nell’osso), infezione perimplantare (dovuta a scarsa igiene dentale domiciliare), scorretto carico degli impianti, carico prematuro e/o bruxismo (digrignamento dei denti).

Le persone che hanno sostituito i loro denti naturali con soluzioni implanto-protesiche non devono più preoccuparsi della carie ma devono comunque mantenere un’ottima igiene orale.

Le patologie che colpiscono le gengive ed il parodonto sono le stesse sia per chi ha i denti sia per chi li ha sostituiti con manufatti protesici.

Se l’igiene orale quotidiana non è mantenuta, la placca si deposita sulle gengive ed in prossimità delle emergenze delle viti in titanio.

A lungo andare, l’infiammazione provocata dalla placca non rimossa si propaga dalle gengive ai tessuti sottostanti.

Quando la patologia è arrivata all’osso, siamo in presenza di perimplantite che provoca il riassorbimento del tessuto duro che circonda l’impianto.

Mancando il giusto sostegno, la vite non può supportare la protesi durante le sollecitazioni meccaniche (masticazione) quindi l’impianto cade (fallisce).

Per scongiurare l’insuccesso della riabilitazione implantare è bene recarsi dal dentista per i normali controlli almeno una volta ogni 6 mesi.

Durante la visita, il dentista smonta la struttura protesica ed effettua la pulizia professionale appositamente studiata per chi si è sottoposto ad interventi di implantologia.

L’osteointegrazione è il processo che inizia subito dopo l’inserimento delle viti in titanio nei mascellari (mandibola o mascella).

Le cellule chiamate osteoblasti cominciano a produrre nuovo tessuto osseo intorno alle spire o filettatura dell’impianto per imprigionarlo e renderlo stabile.

Per il completamento dell’osteointegrazione è necessario attendere circa 3 mesi per le viti inserite nell’arcata superiore (mascella) e 6 mesi per quella inferiore (mandibola).

In casi estremamente rari è possibile che tale processo non si inneschi oppure che non sia sufficiente e questo causa il fallimento dell’impianto dentale.

E’ sempre possibile ripetere l’inserimento di un nuovo impianto immediatamente oppure dopo la guarigione dei tessuti.

Scorretto carico degli impianti

In normali condizioni di salute, quando chiudiamo la bocca, tutti i denti combaciano con gli antagonisti nello stesso momento.

Quando, invece, alcuni denti arrivano a toccare gli omologhi in anticipo sugli altri, si verifica il precontatto occlusale che determina la malocclusione.

Durante la progettazione della protesi e dell’intervento per inserire gli impianti dentali, il dentista deve ricreare le condizioni per il corretto equilibrio occlusale.

In altre parole, con la protesi in sede nessun dente deve toccare il suo antagonista in anticipo.

Se ciò accade, il punto di precontatto determina delle forti sollecitazioni che provocano il riassorbimento dell’osso sottostante.

La diminuzione della quantità di osso destabilizza l’impianto che è destinato a cadere.

Il bruxismo consiste nel serrare e digrignare i denti durante il sonno e/o durante la veglia.

I ripetuti micromovimenti ostacolano il processo di integrazione tra la vite ed i tessuti circostanti.

Il risultato è un impianto dentale non perfettamente saldo in bocca quindi destinato, prima o poi, a cedere.

La soluzione al problema del bruxismo è quella di avviare la terapia per correggere il comportamento involontario del soggetto e, solo dopo, procedere con l’inserimento implantare e protesizzazione.

Carico prematuro

Caricare gli impianti senza che questi abbiano la stabilità necessaria a supportare la protesi durante la masticazione, porta inevitabilmente al fallimento degli impianti. Vediamo perché.

Negli ultimi anni si è fatta strada una nuova tecnica definita implantologia a carico immediato che comporta notevoli vantaggi.

Il paziente che può essere sottoposto al carico immediato non deve aspettare il periodo di osteointegrazione prima di poter riavere i denti in bocca e tornare a sorridere e mangiare con naturalezza.

Per poter procedere con il carico immediato, però, il ricevente deve avere la giusta quantità e qualità di osso mascellare che permetta la stabilità immediata dell’impianto.

Parliamo della stabilità primaria ovvero la stabilità che l’impianto possiede nel momento stesso in cui è inserito nell’osso, prima che inizi l’osteointegrazione.

Se tale stabilità non c’è e la protesi viene ugualmente ancorata agli impianti, si parla di carico prematuro ed il risultato è il fallimento di tutta la riabilitazione.

Il carico prematuro della protesi sulle viti non permette a queste di saldarsi ai mascellari a causa dello stress a cui sono costantemente sottoposte.

Fallimento estetico

Si verifica quando i tessuti gengivali non tornano a circondare il dente dopo che gli impianti sono stati inseriti.

Tale problematica si riscontra soprattutto con la riabilitazione implantare che utilizza un ponte circolare completo senza gengiva finta.

In questo caso, i denti protesici escono direttamente dalle gengive naturali del paziente.

Ovviamente, se i tessuti gengivali non tornano in posizione corretta dopo l’intervento, alcune parti metalliche od ossee potrebbero risultare visibili compromettendo notevolmente l’estetica e rivelando il ricorso all’implantologia.

Per evitare il fallimento estetico, il dentista deve preventivare il comportamento delle gengive e delle papille.

In alcuni casi la soluzione al problema si trova negli innesti gengivali.

Controindicazioni in implantologia

Anche l’implantologia ha le sue controindicazioni ovvero situazioni di salute temporanee o croniche che aumentano le probabilità di fallimento degli impianti dentali

E’ sconsigliato eseguire l’inserimento di impianti quando:

  • si assumono farmaci anticoagulanti o immunosoppressori;
  • è in corso un’anemia;
  • c’è un calo delle difese immunitarie dovuto a trattamenti terapeutici o a patologie (HIV);
  • il paziente è sottoposto a terapia radiante (chemio terapia);
  • il ricevente è portatore di protesi valvolari cardiache ed ha alle spalle esperienze di endocarditi batteriche;
  • Il paziente è un forte fumatore (il fumo di sigaretta riduce enormemente l’apporto di ossigeno quindi il processo di guarigione e/o osteointegrazione risulterebbe fortemente ostacolato).

PUO’ VERIFICARSI IL RIGETTO DELL’IMPIANTO DENTALE DA PARTE DELL’ORGANISMO UMANO?

Esiste il rigetto dell’impianto dentale ? No, poiché oggi per tutte le riabilitazioni implantari si utilizzano solo materiali in titanio, un metallo estremamente compatibile dal punto di vista biologico.

Anche le protesi ortopediche ed i pacemaker sono costruiti a partire dal titanio proprio per le sue caratteristiche.

Per essere del tutto trasparenti con i nostri lettori dobbiamo però citare anche scuole di pensiero differenti.

Si sono verificati casi in cui, l’inserimento di un impianto dentale in titanio non ha portato al rigetto dello stesso bensì ha innescato problemi legati alla allergia al metallo utilizzato poiché il titanio non è completamente inerte:

La successiva rimozione delle viti dai mascellari del paziente ha determinato un notevole miglioramento dei sintomi.

Il problema del rigetto è la prima preoccupazione di chi desidera sottoporsi ad intervento di implantologia.

Andiamo per ordine e vediamo cosa intendiamo con il termine rigetto.

Che cosa si intende con “rigetto” ?

Il rigetto, in medicina, è definito come l’attacco portato dal sistema immunitario del paziente al nuovo organo trapiantato che è riconosciuto come potenzialmente pericolo per tutto l’organismo e come tale non viene accettato, da qui la parola rigetto.

In implantologia il rigetto, così come è stato definito, non esiste.

Ciò che comunemente chiamiamo rigetto della vite implantare, in realtà, si riferisce alla possibilità di fallimento che è una cosa ben diversa ed ancora diversi sono i potenziali problemi imputabili agli impianti dentali.

Rimandiamo agli articoli specifici per un approfondimento.

Allergia al titanio ? Scoprilo col MELISA test

Il test MELISA (Memory Lymphocyte Immuno Stimulation Assey) rileva la presenza di cellule del sistema immunitario che reagiscono in presenza di tracce di un determinato metallo e creano reazioni di ipersensibilità sia locali che sistemiche.

Il MELISA test può essere utilizzato prima di sottoporsi all’intervento implantologico per sapere in anticipo se si è allergici al titanio delle viti.

Lo stesso test rileva l’ipersensibilità individuale ai metalli protesici odontoiatrici ed ai componenti dell’amalgama.

In altre parole, ciò che viene comunemente chiamato rigetto, potrebbe essere una forma più o meno acuta di allergia o ipersensibilità ai materiali metallici utilizzati.

I sintomi, generalmente, sono:

  • Ipersensibilità e disfunzioni immunologiche;
  • problemi muscolari, articolari e dolore neuropatico;
  • sindrome da affaticamento cronico;
  • problemi neurologici;
  • depressione e infiammazione della pelle.

Consigli utili

Gli interventi di implantologia hanno raggiunto un tasso di successo molto elevato ed anche l’esborso economico non è più così gravoso come quello di una volta, a tutto vantaggio dei pazienti.

Esistono, tuttavia, rare eccezioni di mancato raggiungimento dei risultati voluti che portano a situazioni molto spiacevoli soprattutto per chi le vive in prima persona.

Con semplici precauzioni è possibile evitare tali insuccessi e godersi a pieno la nuova dentatura per tornare a masticare e sorridere in tutta tranquillità.

Ecco alcuni consigli che ci sentiamo di dare a nostri lettori:

  • effettuare tutti i test allergolocigi;
  • chiedere in famiglia se ci sono stati precedenti episodi di intolleranza ai metalli
  • informare il dentista della probabile allergia a cromo e nikel

Se gli esami danno tutti esito negativo, non c’è più ragione di continuare a mangiare cibi liquidi o mettere la mano davanti alla bocca poiché non ci sono denti nel cavo orale o, quelli che sono rimasti, sono talmente rovinati che è meglio non mostrarli.

Con questo articolo speriamo di aver chiarito l’argomento “rigetto” ai nostri visitatori e di aver dato loro uno stimolo in più per curare i loro denti.

Implantologia All on 4

All-on-4L’implantologia All on 4, messa a punto dal celebre odontoiatra portoghese Dr. Malò, prevede l’inserimento di soli 4 impianti dentali in titanio all’interno dell’osso nella cavità orale del paziente in punti ben precisi che permettono al clinico di agganciare la nuova protesi fissa totale immediatamente dopo l’inserimento degli impianti realizzando il carico immediato.

Il paziente possa uscire dallo studio dentistico con i nuovi denti in bocca e, quindi, con una situazione orale completamente risanata sia per quanto riguarda l’estetica sia per le funzionalità, pensiamo alla masticazione quindi alla digestione ma anche alla corretta fonazione e respirazione.

In quali casi l’implantologia All on 4 è più adatta ?

Edentulia totale

la mancanza totale di denti all’interno del cavo orale oppure in una parte di esso come ad esempio nel solo osso mascellare o mandibolare può essere dovuta a differenti ragioni tra cui è possibile individuare sicuramente un evento di origine traumatica come un incidente oppure come risultato di altre cause, vedi ad esempio carie ed infezioni non tempestivamente e/o adeguatamente curate od anche, semplicemente, una questione di vecchiaia che ha determinato la caduta degli elementi dentali.

Inutile dire che questi soggetti vivono la situazione peggiore poiché sia dal punto di vista funzionale che da quello estetico sono completamenti scoperti.

L’implantologia All on 4 su detti soggetti permette una soluzione più rapida poiché non ci sono estrazioni dentali da effettuare salvo i casi in cui il clinico debba intervenire per una bonifica che si concretizza nell’estrazione di radici di denti o parti di esse nonché nella preparazione dell’osso ricevente.

Protesi parziale mobile sorretta da denti residui

Detti pazienti si recano dal dentista poiché hanno ancora una parte della dentatura, in alcuni casi abbastanza compromessa (in alcuni soggetti, può dare adito a dolore derivante da infezione, ascesso etc.) che però riesce ancora a sorreggere una protesi scheletrata o scheletrato.

La motivazione che spinge questa seconda categoria di persone a rivolgersi all’odontoiatra sta nel fatto che i denti residui possono risultare estremamente mobili e prossimi a cadere conseguentemente tutta l’arcata ne sarebbe compromessa.

Prima di poter iniziare le procedure prevista dall’implantologia All on 4, il medico deve intervenire per bonificare la parte interessata procedendo con le debite estrazioni dei denti residui

Stabilizzare la protesi mobile con impianti dentali

E’ noto, soprattutto ai diretti interessati che la protesi mobile (la classica dentiera che si tolgono durante la notte) anche se costruita con la massima attenzione e precisione, con l’andare del tempo tende a muoversi (ad esempio poiché la struttura gengivale sottostante si retrae lasciando piccoli spazi vuoti all’interno del quale vanno ad annidarsi microscopiche parti di cibo che, a loro volta, provocano dolore durante la masticazione ed una situazione non ottimale per quanto riguarda l’igiene della bocca).

Quando la protesi dentale mobile si sposta anche la fonazione ne risente parecchio, specialmente alcune lettere non sono pronunciate correttamente (in alcuni casi, molto imbarazzanti, l’aria che si incanala crea un sibilo).

Indipendentemente dalla situazione di partenza, l’odontoiatra, prima di poter procedere con l’implantologia All on 4 quindi al posizionamento degli impianti dentali endossei deve riportare le condizioni generali del cavo orale alla normalità e, successivamente, richiede al paziente degli esami clinici (Ortopantomografia e TAC ) per preparare l’intervento.

Inserimento degli impianti dentali con la tecnica All on 4

Esistono sostanzialmente due approcci differenti che il clinico può utilizzare e sono:

Implantologia All on 4 con dima di Malò

Una volta estratti i denti residui o parti di essi si procede con la bonifica della parte. Il passo successivo è quello di posizionare la dima chirurgica di Malò sulla mandibola in modo tale che detta dima e le tacche su di essa possano guidare l’odontoiatra nel corretto inserimento degli impianti nonché nella loro inclinazione all’interno dell’osso.

All on 4 con l’implantologia computer guidata

A partire dai dati della TAC (oppure TAC DENTALSCAN Cone Beam 3D) il computer riproduce virtualmente la struttura ossea del paziente e decide in quali punti inserire gli impianti. Tutti i dati vengono inviati ad una struttura che realizza una dima chirurgica molto più complessa rispetto a quella del Dr. Malò e che assomiglia ad una miniprotesi con dei forellini situati in corrispondenza dei punti in cui il medico inserirà le frese per preparare la sede ossea che riceverà l’impianto in titanio.

Indipendentemente dalla tecnica utilizzata per l’alloggiamento degli impianti dentali (con guida del computer o meno), si procede alla sutura dei lembi che sono stati creati ed a posizionare i transfer per rilevare le impronte dentali.

A questo punto la palla passa al laboratorio odontoiatrico che inizia la preparazione dell’arcata provvisoria immediatamente dopo la determinazione dell’altezza di masticazione rilevata attraverso l’utilizzo di una struttura in cera realizzata sulle personali caratteristiche proprie del caso in esame.

Una volta pronta l’arcata, essa viene inserita nel cavo orale del paziente e fissata sulla testa agli impianti grazie alla parte sporgente di essi (detta emergenza). Si procede poi a controllare l’occlusione e ad apportare le necessarie modifiche nel caso in cui siano necessarie.

Dopo circa sette o dieci giorni il paziente viene chiamato per la prima visita post operatoria durante la quale si procede anche alla rimozione dei punti di sutura.

Durante i due mesi successivi non resta altro che attendere la completa guarigione delle ferite all’interno della bocca, attendere l’assestamento delle gengive (compresa la papilla nel caso di protesi senza gengiva finta) in base alla nuova arcata.

Trascorso tale periodo, detto di osteointegrazione, durante il quale il paziente ovviamente riferirà al dentista eventuali problematiche che saranno così tempestivamente risolte anche sul definitivo, arriva il momento di sostituire protesi provvisoria con quella definitiva costruita in base alle scelte precedentemente fatte dal cliente ed dei consigli dell’odontoiatra.

Conclusioni

Riassumendo, l’implantologia All on 4, in pochissimo tempo e con un intervento mininvasivo, permettere di riabilitare completamente l’estetica e le funzionalità della bocca del paziente.

Grazie ai quattro punti di ancoraggio individuati dal Dr. Malò e all’estrema precisione raggiunta dai software che elaborano le informazioni sullo stato del paziente, è possibile intervenire anche in quei casi in cui in passato non si poteva a causa della ridotta dimensione dell’osso.

Implantologia transmucosa o flapless

11s1Il protocollo dell’implantologia transmucosa, detta anche flapless (che in inglese significa senza lembo) od anche “ad una fase” prevede, attraverso l’utilizzo di frese chirurgiche, la creazione di un foro che attraversa la gengiva.

Una volta creato l’alloggiamento, l’odontoiatra inserisce l’impianto in titanio assicurandolo all’osso e sopra a questo posiziona la protesi dentaria che può essere costituita da una corona singola (di differenti materiali) nel caso in cui l’impianto serva per sostituire un solo elemento dentale oppure da una protesi fissa, invece, in cui siano più denti a mancare all’interno della bocca del paziente.

La tecnica trasmucosa non prevede, da parte del dentista, l’utilizzo del bisturi per incidere la i tessuti molli, non è necessario lo scollamento della gengiva dall’osso, non è necessario neanche creare un lembo attraverso il quale esporre l’osso mascellare sottostante (o come anche viene detto: rendere direttamente visibile il campo operatorio).

Non essendo necessario l’impiego del bisturi per incidere, il campo operatorio risulta quasi esangue ovvero il sanguinamento è estremamente ridotto e non sono necessari neanche i punti di sutura.

L’importanza degli esami diagnostici

7115_Foto_18-06-2013_00001Non potendo l’odontoiatra vedere direttamente l’osso, la tecnica transmucosa può essere posta in essere con successo solo se il chirurgo conosce già la quantità e la qualità dell’osso in cui andrà ad alloggiare gli impianti dentali e questo è possibile oggi grazie alla tecnologia la quale permette una ricostruzione tridimensionale virtuale della bocca del paziente attraverso esami radiologici particolari eseguiti con strumenti quali la DENTASCAN o, attraverso l’impiego di software professionali, a partire della TAC.

Come si è arrivati all’implantologia transmucosa ?

Questa tecnica odontoiatrica o, più precisamente, implantologica, non è del tutto nuova poiché già in passato alcuni medici tra cui l’illustre professor Tramonte, avevano già individuato la possibilità di collocare impianti dentali senza la necessità di incidere la gengiva.

Tuttavia, i diversi tentativi fatti non approdarono agli ottimi risultati che sono oggi raggiungibili a causa dell’impossibilità di avvalersi di strumenti tecnologici che potessero permettere a detti precursori di effettuare una valutazione approfondita ed estremamente precisa dell’osso mascellare all’interno del quale gli impianti dovevano essere inseriti e senza la possibilità di individuarne la posizione più utile e corretta al fine del successo operatorio cosa che, invece, oggi rappresenta la quotidianità per molti dentisti.

Vantaggi della tecnica transmucosa

  • praticabile senza l’utilizzo del bisturi;
  • non è necessario procedere con la sutura;
  • il dentista non deve rimuovere i punti;
  • il campo operatorio presenta un ridotto sanguinamento;
  • il tempo di guarigione dei tessuti gengivali interessati è più veloce;
  • il trauma operatorio e post operatorio è minore;
  • indolore (i pazienti generalmente lamento solo una sensazione di fastidio più o meno intenso in base alla sensibilità ed alla capacità di sopportazione del paziente stesso)
    assenza o quasi di ematoma o edema post operatori;
  • recupero pressoché immediato della propria quotidiana;
  • risultati raggiungibili in minor tempo (poiché non è necessario attendere il periodo di osteointegrazione come invece prevede la tecnica a lembo o a due fasi);
  • Il rischio di infezione post intervento è estremamente ridotto poiché i tessuti non vengono esposti a potenziale contaminazione esterna quindi il paziente non ha neanche la necessità di una pesante copertura antibiotica (comunque questo deve essere deciso dall’odontoiatra);
  • La gengiva attorno al foro non presenta lesioni e le impronte dentali per la costruzioni della protesi provvisoria risulteranno più precise (di poco) quindi anche l’estetica finale ne potrà trarre beneficio;
  • Immediata soluzione dell’edentulia parziale o completa (ovvero mancanza di tutti i denti, una parte di essi od anche un solo elemento dentale) poiché il paziente potrà uscire dallo studio medico con una protesi fissa sugli impianti che monta denti esteticamente validi (anche se nella maggioranza dei casi non definitivi) e che permettono la normale masticazione anche di cibi solidi immediatamente dopo l’intervento (è comunque sempre consigliabile una certa moderazione almeno per le prime settimana in modo tale da non sollecitare inutilmente le strutture interessate);

Svantaggi / limiti

Quando si descrive l’implantologia transmucosa ed i relativi lati positivi e negativi non possiamo espressamente elencarne gli svantaggio, si tratta piuttosto di limiti di tale procedura odontoiatrica infatti, essa non può essere utilizzata quando la qualità e/o la quantità di osso a disposizione non sono sufficienti. In tali situazioni, quando il dentista deve preventivamente ricorrere ad una integrazione ossea od ad un rialzo del seno mascellare allora è doveroso poi procedere con l’implantologia a lembo detta anche a due fasi.

Qual è il costo dell’implantologia transmucosa ?

Nonostante l’impiego di strumentazione altamente tecnologica e costosa, l’implantologia transmucosa tende sempre più ad avere un prezzo contenuto rispetto alla procedura a due fasi in primis poiché il dentista non deve intervenire due volte (a distanza di tempo) ma anche perché la maggiore richiesta dei macchinari necessari da parte di un numero sempre crescente di operatori del settore tende inevitabilmente a creare concorrenza la quale, come è noto, fa, a sua volta, diminuire i prezzi.

Differenza tra implantologia iuxtaossea e osteointegrata

Che differenza c’è tra l’implantologia osteointegrata e quella iuxtaossea ? Sostanzialmente, la prima prevede l’inserimento degli impianti dentali direttamente nell’osso con tecniche mininvasive mentre la iuxtaossea posiziona una griglia tra osso e periostio.

Per dare ai nostri lettori un’idea di massima di quali sono le principali differenze tra l’implantologia iuxtaossea e l’implantologia osteointegrata, abbiamo preparato questo breve articolo che riassume e confronta le caratteristiche delle due tecniche che hanno come scopo comune quello di ripristinare sia la funzionalità masticatoria che quella estetica di paziente completamente edentuli (che hanno perso tutti i denti).

Caratteristiche dell’implantologia iuxtaossea

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  • Necessita di due rientri chirurgici molto invasivi;
  • La griglia in titanio è progettata e realizzata da artigiani odontotecnici che devono essere altamente specializzati;
  • Non permette risultati facilmente predicibili e duraturi nel lungo periodo;
  • Se il soggetto sottoposto ad implantologia iuxtaossea era incline a patologie del parodonto, un’ipotetica perimplantite potrebbe diffondersi così velocemente da inficiare tutto il lavoro.

Caratteristiche dell’implantologia osteointegrata

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  • Nei casi migliori, non è necessario nessun intervento chirurgico poiché l’implantologia transmucosa permette il posizionamento degli impianti senza l’utilizzo del bisturi;
  • Gli impianti sono realizzati da ditte che investono molto in ricerca e sperimentazione; inoltre, il mercato altamente concorrenziale, spinge i produttori di impianti dentali all’innovazione continua e ciò avvantaggia il paziente;
  • Grazie all’ampia documentazione ed alle nuove tecnologie, permette, non solo di prevedere il risultato finale e di garantirlo per molti anni, ma anche di previsionarne l’impatto estetico con grande soddisfazione del paziente;
  • Anche se il paziente soffre di parodontite, con le dovute cautele del caso, è possibile sottoporlo ad implantologia osteointegrata con successo e, nel caso la perimplantite si manifestasse, sarebbe circoscritta solo all’area dell’impianto che è possibile sostituire in qualsiasi momento (evento non augurabile ma fattibile). Esistono, inoltre, molti metodi per curare la perimplantite, ad esempio si può impiegare il laser o i-Brush.

Ovviamente questo elenco è puramente generico e non può dare le risposte per tutti i casi particolari che possono verificarsi; ecco perché vi invitiamo a leggerlo per una corretta informazione ma ad approfondire il discorso con il vostro medico o dentista di fiducia che conosce bene le tecniche da utilizzare nel vostro caso specifico.

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