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Le Atrofie Mascellari e Mandibolari gravi in implantologia; Esistono solo soluzioni di innesti d’osso e garndi rialzi del senomascellare? OPPURE NE ESISTONO ALTRE MENO CONOSCIUTE?
Per rispondere a questa domanda, che per forza maggiore tutti i pazienti atrofici prima o poi dovranno farci i conti, siamo qui’ una volta per tutte per rispondere, o meglio mettere a disposizione di qualsiasi paziente, l’opportunità di meglio comprendere e capire, che esistono altre strade, che portano alla guarigione, altre vie che portano ad ottenere i sognati denti fissi.
La prossima volta che eseguirete una visita, dopo la visione da parte del medico della vostra OPT oppure Tac dentalscan o meglio ancora Tac cone beam, che determina grave insufficienza di assenza ossea mascellare bilaterale nelle zone posteriori del mascellare superiore, dicendovi, che per questa ssenza di osso mascellare in quelle zone non si potrà piu’ mettere gli impianti, statelo a sentire, ma quando vi proporrà per forza di cosa maggiore, per l’inserimento di impianti dentali, per avvitare una protesi fisse e quindi tornare a possedere denti fissi, i grandi rialzi del seno mascellare.
A questo punto bisogna valutare bene la soluzione.
Per prima cosa, dovrete chiedere se nell’eventualità per questa tipologia diffusa di atrofia mascellare esiste un’altra tecnica, che porti allo stesso risultato, poi successivamente prendersi qualche giorno per approfondire e meglio comprendere e capire e finalmente segliere, quale soluzione, sia meglio per voi e la vostra bocca.
Prima di cio’ bisogna per prima cosa, capire e sapere quante e quali alternative esistono, quando un paziente qualunque manifesta assenza d’osso mascellare superiore, nelle zone bilaterali posteriori.
Quale alternativa esiste per baipassare il o i grandi rialzi del seno mascellare, quando il paziente manifesta grave assenza d’osso nella zona posteriore del mascellare?
Generalmente, nella maggior parte di questa patologia, la soluzione, proposta ed eseguita è la seguente: Grande o grandi rialzi del seno mascellare.
Che consiste nell’aprire una piccola botola nella parte superiore del mascellare superiore in prossimità alla mancanza di osso mascellare, alzare delicatamente la membrana Schneider e inserire l’osso per un’eventuale accumolo in quella zona strategica.
Le statistiche ci dicono che generalmente la percentuale di guarigione e di successo sono estremamente basse.
Nei casi che fortunatamente, una minima creazione di osso non vascolarizzato si formi, dopo almeno 6 mesi, successivamente in queste zone vengono inseriti gli impianti dentali, anchessi devono aspettare sommersi altri 6 mesi minimo senza essere caricati.
Al termine se tutto andrà bene e gli impianti si saranno osteointegrati, si potrà avvitare una protesi fissa di Toronto Bridge, che sotto la forza della masticazione in special modo in quelle zone posteriori, dove i molari, conentreranno le maggiori forze, si inizieranno a formarsi, micro spostamenti, che con il tempo si trasformeranno in fallimento implantare con conseguente caduta di impianti. Nella casisteche piu’ fortunate circa il 5 percento gli impianti sono ancora al loro posto, ma sicuramente non si puo’ dire che questa è una soluzione o tecnica con assoluta garanzia di risultato.
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La nostra alternativa, eseguita nella sede di Padova si chiama cerchiaggio del seno mascellare, oppure doppio cerchiaggio, se la riabilitazione e l’atrofia sarà o risulterà bilaterale.
Che cosa è a cosa serve e come viene eseguito il cerchiaggio di seno mascellare?
La nostra tecnica denominata Cerchiaggio o doppio cerchiaggio del seno mascellare, consiste, nell’alternativa, al grande rialzo o a i grandi rialzo del seno mascellare, per giungere e raggiungere lo stesso scopo o obbiettivo, riuscire a dare una dentatura fissa al paziente, con la minor spesa biologica e il minor numero di rischi possibili, sommati al raggiungimento dello scopo prefissato.
Come avviene la nostra tecnica?
La nostra tecnica si trova d’inanzi la stessa problematica del rialzo del seno mascellare, l’assenza di osso mascellare nella/e zona/e posteriore/i della mascella superiore sotto i nesi mascellari, dove troviamo la/e membrana/e di schneider in una sola semiarcata o in ambedue.
In questo caso noi risolviamo le atrofie mascellari, come di seguito. Quando abbiamo una porzione di osso mascellare, nella zona frontale, da canino a canino detto Premaxilla, inserimeno impianti trasversali, se l’osso residuo è molto scarso, inseriamo anche almeno due impianti nasali. Evitiamo la zona dei mascellari e li baipassiamo con gli impianti Pterigoidei, come puoi visionare nelle immagini, questa tecnica, ci offre l’opportunità di evitare i grandi rialzi e accellerare i tempi;
- 1 Evitare gli innseti e i grandi rialzi del seno mascellare
- 2 Velocizzare i tempi – in 6 mesi
- 3 Dare immediatamente una protesi fissa lo stesso giorno
- 4 Predicibilità della riuscita
- 5 Protesi circolare con 14 elementi
L’impianto Pterigoideo è di 18 millimetri, molto grande e resistente, viene inserito nell’osso Palatino, osso basale a forma di tubero, con lamine ossee molto dure e compatte, la particolarità di questo osso è che non si consuma, perchè fà parte dei tre pilastri fondamentali del cranio, assieme allo Zigomatico e la fossa Canina.
Perchè questo intervento offre la garanzia di successo nel lungo periodo, perchè la porzione di osso il Palatino, dove verranno creati i due pilastri strategici nelle zone fondamentali, per la sopportazione della forza masticatoria forte dei molari è estremamente duro e non è soggetto a corrosione, questo impianto viene avvitato in questa porzione strategica del caranio, ad una forza pari o superiore ai 200 Newton. Per un immediato confronto, si pensi che nell’avvitamento degli impianti ordinari, per la garanzia di intraprendere un carico immediato sui medesimi, gli stessi devono essere avvitati singolarmente nell’osso mascellare o mandibolare a forza minima di almeno 35 Network, il palatino lo sovrasta esercitando una forza di avvitamento quasi 7/8 volte maggiore.
Questa e’ una fase dove viene visualizzato l’inserimento di un impianto dentale Pterigoideo, visibile la zona dell’inseriemnto
Qui abbiamo un’ulteriore gravità oltre alla mancanza di osso mascellare posteriore bilaterale, siamo in presenza di osso estremamente sottile. Caso risolto con 2 pterigoidei e 2 split crest bilaterali
La paziente presenta un’atrofia tra le piu’ agravi mai riscontrate nonostante questo riusciamo a risolvere, con due circolari fissi a carico immediato senza gengiva. Arcata superiore, inmpianti trasversali in premaxilla e 2 pterigoidei, mandibola inferiore super atrofica sia in altezza che spessore, impianti a spillo solidarizzati con elettrosaldata e carico immediato. CASO PIONIERISTICO SCIENTIFICO DA NON PERDERE
Ed infine vi mostriamo una protesi dentale definitiva che viene realizzata a mano e su misura da i nostri odontotecnici altamente specializzati per gli attacchi agli impianti pterigoidei, che solo noi siamo in grado di realizzare. Buona visione
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