L’impianto è il sostituto artificiale delle radici naturali mancanti, e può sostenere:
- una corona singola;
- una protesi fissa o mobile, completa o parziale.
Per ripristinare le condizioni ottimali di una struttura compromessa a seguito di un trauma o per altre cause, sono disponibili anche altre procedure implantologiche, ma poiché esistono molti tipi di impianti, ogni singolo problema deve essere corretto ricorrendo al tipo di impianto più adeguato alla specifica indicazione. In genere gli impianti sono composti di leghe metalliche e possono assumere la forma di viti, cilindri, lamine, aghi, ecc., posti all’interno dell’osso (impianti endosteali, i più diffusi) o sopra l’osso.
Quando si usano gli impianti?
Esistono almeno quattro condizioni specifiche per le quali gli impianti rappresentano la scelta elettiva:
- condizioni nelle quali deve essere sostituito un singolo dente;
- sostituzione di più denti ove la quantità di denti residui sia insufficiente per realizzare un impianto protesico convenzionale che si aggancia ai denti restanti (ponte);
- sostituzione di tutti i denti di un’arcata;
- sostituzione di porzioni di un’arcata per ragioni estetiche o funzionali.
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